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Escalation della guerra in Kosovo
 
L'inizio dei bombardamenti su Serbia e Jugoslavia da parte dei paesi NATO costrinse gli osservatori dell'OSCE a lasciare il Kosovo. Le forze di polizia e militari serbe erano dunque libere di riprendere la guerra sul territorio e di iniziare la sistematica espulsione della popolazione albanese dal Kosovo. Uno degli obiettivi di questa brutale campagna militare era quello di produrre un massiccio flusso di profughi verso i paesi confinanti (Albania e Macedonia) la cui stabilità era così messa in pericolo. Si trattò di una specie di ricatto indiretto contro i paesi NATO, ricatto costruito sulla pelle della popolazione civile.
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