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Un primo accordo
 
La minaccia di un intervento armato dei paesi NATO non allarmò soltanto il governo serbo, ma suscitò anche la contrarietà del governo russo che non voleva che l'influenza militare della NATO si estendesse ulteriormente nei paesi balcanici. Iniziarono quindi trattative tra governo serbo e diplomazia statunitense (a nome della NATO) che portarono ad un accordo: il governo serbo s'impegnò a ritirare le proprie truppe e diede l'assenso all'ingresso di osservatori internazionali in Kosovo. I miliziani albanesi dell'UCK invece non erano coinvolti nell'accordo e di conseguenza non promisero niente.
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